Restringimento e raccorciamento nei tessuti
Se si estraggono da un qualunque tessuto alcuni fili e alcune trame e si lasciano liberi, si noterà con molta evidenza che tutti mantengono delle ondulazioni, provocate dal reciproco intrecciarsi per formare il tessuto,
Queste ondulazioni, che hanno un’unica origine, sono a loro volta causa del restringersi del tessuto e del raccorciarsi dell’ordito a telaio; infatti, qualunque siano le armature e i filati impiegati, per avere una certa altezza di tessuto bisognerà sempre disporre l’ordito su una altezza maggiore, inserendo poi le trame queste si raccorceranno, per assumere le ondulazioni di cui sopra, provocando il calo dell’altezza.
Nello stesso modo, volendo una certa lunghezza di tessuto, bisognerà dispofre per un ordito con lunghezza maggiore, perchè l’intreccio con le trame ne provoca il raccorciarsi e quindi il tessuto, ricavato dalla tessitura, sarà sempre di lunghezza inferiore a quella dell’ordito messo a telaio; è quindi ora evidente quanto sia necessario poter prevedere quanto si restringerà e raccorcerà il tessuto durante la sua formazione.
I fattori che influenzano il restringimento ed il raccorciamento sono:
il titolo del filato: a parità di ogni altra condizione, aumentando la grossezza dell’ordito, aumenta il restringimento e cala il raccorciamento; aumentando la grossezza della trama, aumenta il raccorciamento e cala il restringimento ;
la tensione degli elementi: a parità di ogni altra condizione, aumentando la tensione dell’ordito aumenta il restringimento e cala il raccorciamento, perchè saranno le trame ad assumere ondulazioni più marcate; aumentando la tensione della trama aumenta il raccorciamento e diminuisce il restringimento; va però aggiunto che le variazioni di tensione della trama non possono essere forti per non pregiudicare l’aspetto e la resistenza delle cimosse.
la riduzione dei due elementi: entro certi limiti, aumentando la riduzione ordito, aumenta il restringimento; aumentando la riduzione trama aumenta il raccorciamento ;
le armature, ovverosia l’intreccio che lega ordito e trama: se i fili sono costretti a cambiare posizione, relativamente alla trama, molte volte, come ad esempio nell’armatura tela, restringimento e raccorciamento saranno massimi, a parità di ogni altro fattore; viceversa quanto più i due elementi rimangono su una o sull’altra faccia del tessuto, cioè quanto più lunghe sono le relative briglie, come ad esempio nei rasi, restringimento e raccorciamento saranno minimi.
Restringimento e raccorciamento si esprimono in percentuali; la determinazione pratica si effettua, facendo due tagli perpendicolari ad un lato del campione, a distanza accuratamente misurata, in modo da tagliare alcurti fili in due punti; questi vengono estratti e si misurano sottoponendoli ad una leggera tensione, affinchè perdano le ondulazioni assunte durante la tessitura.
Ogni filo avrà una lunghezza maggiore della distanza tra i due tagli e per il calcolo si userà la media tra le varie lunghezze dei fili estratti. Si stabilisce poi la seguente proporzione:
D : L = x : 100
D = distanza tra i tagli,
L= lunghezza dei fili estratti e tesi.
Dalla proporzione si ricava l’incognita, che indica quanti metri di tessuto si ottengono da 100 metri di ordito, per cui il raccorciamento percentuale è:
100 – x = racc. %
Esempio: I tagli praticati nel tessuto sono a distanza (D) di 18 cm, la lunghezza (L) dei fili con leggera tensione è in media cm 19,4; trovare la percentuale di raccorciamento.
Usando la proporzione sopra indicata abbiamo :
x= (18 x 100)/19,4 = 92,8
Poi:
100 – 92,8= 7,2
Diremo quindi che il raccorciamento in quel tessuto è del 7,2%.
Per calcolare il restringimento si usa lo stesso procedimento, praticando ovviamente i tagli in modo da tagliare le trame e scrivendo la stessa proporzione, nella quale però l’incognita rappresenta l’altezza in cm di un tessuto che avesse 100 cm. di altezza in pettine.
Esempio: In un campione abbiamo praticato due tagli a distanza di 25 cm; le trame estratte erano 4, lunghe rispettivamente cm 28,1 – 28,2 – 28,2 – 28. Trovare il restringimento.
Si calcola dapprima la lunghezza media :
28,1+28,2+28,2+28= 112,5
112,5/4= 28,1
Si forma poi la proporzione:
25: 28,1=x : 100
da cui:
x= (18 x 100) /19,4 = 92,8
e poi:
100-89=11 – il restringimento è dell’ 11%.
La misurazione dei fili e delle trame estratti dal campione deve essere fatta con la massima cura, poichè esclusivamente da essa dipende l’esattezza del risultato; purtroppo non è possibile una precisione matematica, in quanto la tensione alla quale si sottopone il filato non può essere perfettamente dosata ed è per questo che il risultato ha solo valore indicativo e non un valore assoluto.
Per completare la trattazione di questo argomento bisogna accennare alla possibilità di ottenere tessuti (es. piquet, matelassé, ecc.) con effetti speciali, influenzando in modo opportuno il raccorciamento.
Questo è possibile se l’ordito è disposto su due od anche più subbi, così che con adatte frenature per ciascuno di essi si può influire sull’aspetto del tessuto; sarà necessario anche un adatto studio degli intrecci, che però esula dai limiti che ci siamo posti.
Si usano molte volte due subbi anche per quei tessuti che presentano righe d’armature diverse, con una certa larghezza, parallele all’ordito e soprattutto che provochino un diverso raccorciamento dei fili che le compongono per la notevole differenza di evoluzioni.
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